L’esperienza umana è essenzialmente caratterizzata da una dimensione corporea e relazionale: il corpo ‘emerge’ come materia e forma dell’esistenza attraverso le relazioni che intrattiene con l’ambiente fisico e umano. È per questa ragione che l’antropologia non può non interrogarsi sul rapporto, mutualmente costitutivo, fra corpo e società. L’antropologia della salute studia questa relazione in molte delle sue declinazioni, tentando di esplorare le forme in cui il corpo è al contempo vissuto, espresso e affermato, ma anche costantemente costruito e ricostruito socialmente. In quanto tale, il corpo si ammala ed è curato ‘socialmente’, essendo la malattia il risultato ‘incorporato’ di relazioni sociali specifiche e la cura la mobilitazione di risorse collettive per spiegare e trattare la sofferenza (e il rischio collettivo che questa comporta). Spiegazioni e trattamenti, a loro volta, sono rappresentativi delle costruzioni egemoniche e dei rapporti istituzionali presenti in un contesto, ma anche dei tentativi di affermare, a partire dal corpo sofferente, nuove forme di relazione e modelli alternativi di persona e di società.
Il corso esaminerà tali articolazioni, illustrando le principali teorie elaborate in ambito antropologico su salute, corpo, sofferenza e malattia, ma anche esplorando alcuni campi specifici in cui si definisce in modo dinamico (e può quindi essere analizzata) la relazione fra soggetto, corpo e società. Il corso si propone di approfondire temi relativi a: a) saperi tradizionali della cura; b) infezioni globali; c) psichiatria; d) migrazione e etnopsichiatria; e) farmaci e altri oggetti terapeutici; f) trattamenti estetici e prestazioni corporee; g) riproduzione assistita.